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È un fatto che queste nostre immutate propensioni continuano a volte a farci cogliere nel segno. E molti italiani di sicuro le seguono quando leggono la favola a colori dei treni Freccia rossa (che il ghiaccio per la verità ha un po' scolorito) contrapposta a quella in bianco e nero dei treni per i pendolari. Ora però queste stesse propensioni hanno preso pericolosamente a interagire con le falsificazioni della realtà di cui si avvalgono i potenti della politica e dell'economia. E se costoro riescono ad arruolarci tra i loro tifosi, la nostra diffidente ostilità si scarica tutti su quelli che essi ci additano come nemici. L'antidoto diventa a quel punto un coadiuvante del male. Crediamo ciecamente agli uni, non ascoltiamo mai le ragioni degli altri. E i guai elencati da Rich possono solo moltiplicarsi.
Ci accorgiamo allora che l'unico vero antidoto è la libertà critica, accompagnata dalla nostra volontà di esercitarla e di ascoltare chi la esercita con mente aperta. Scusate la retorica, ma questo è l'elogio della stampa indipendente, delle voci dissenzienti, delle minoranze che non hanno la forza di falsificare la realtà, ma solo quella di raccontarla com'è. Teniamocele care. E auguriamoci che l'anno che viene non sia più l'anno dei Tiger Woods.